9 Maggio 2016

I ragazzi di padre Gaetano: senza sbarre, si ritrova la responsabilità

Un pomeriggio con padre Gaetano Greco, cappellano del carcere minorile di Casal del Marmo, nella casa di accoglienza Borgo Amigò, a Roma. Qui ritrovano la speranza ragazzi che hanno commesso degli errori e portano con sé un immenso bagaglio di sofferenza.

Ciò che più ci colpisce all’ingresso di Borgo Amigò è l’assenza di reti o sbarre.
A delimitare il confine tra il borgo e il quartiere che lo ospita, solo un cancello aperto al centro del grande prato che circonda il campo di calcio.
È il primo segnale del processo di responsabilizzazione, principio fondante del percorso rieducativo: “insegnare al giovane il buon uso della sua libertà che possiede come diritto inalienabile”.


Nucleo centrale del borgo è casa “Padre Agostino” residenza dei ragazzi ospitati e di don Gaetano, che divide con loro pasti studio e tempo libero. Una convivenza che non perde di vista la valorizzazione del singolo e l’attenzione ai problemi individuali diversi da ragazzo a ragazzo.

A Borgo Amigò chi ha subito traumi o disagi sociali tali da portarlo all’esperienza del carcere può cercare di superarli grazie all’aiuto di psicologi, psichiatri, o assistenti sociali. Può continuare gli studi interrotti e intraprendere corsi di formazione, fino ad arrivare ad un inserimento lavorativo graduale attraverso programmi di Borse Lavoro.
La missione della casa è quella di “luogo transito” dove riprendere il cammino per continuare a costruire. E questo cammino è fatto anche di piccole vittorie come un otto in matematica mai sperato prima, o di un breve periodo di vacanza estiva lontani dalla comunità. Novità assoluta per alcuni di loro, come ci racconta don Gaetano.
Sorridendo, ci dice di una vacanza in Puglia, dove davanti a un mare bellissimo in una natura incontaminata, uno dei ragazzi disse “Padre ma dove ci hai portato, qui non c’è nemmeno una discoteca!”. Lo stesso ragazzo che a distanza di tempo ancora parla di come siano stati belli quei giorni, quando anche solo respirare davanti al mare aveva un sapore nuovo.

9 Maggio 2016
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